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Visione Naturale

Vedere meglio...naturalmente

Metodo Bates

I cinque principi fondamentali

Movimento

Fisiologicamente, l'occhio è strutturato per muoversi, in modo naturale e contino…continua

Centralizzazione

Chi soffre di un difetto rifrattivo cerca di vedere tutto allo stesso tempo e con lo stesso grado di chiarezza…continua

Rilassamento

Sin da piccoli, tutti ci chiedono di concentrarci, di focalizzarci, di non distrarci, a casa, a scuola, ovunque!…continua

Memoria

Guardare una cosa, ricordarla e poi tornare a guardarla ci permette di vederla meglio…continua

Immaginazione

Insieme alla memoria, sostiene il dr Bates, l'immaginazione è importante quanto la luce per vedere bene…continua

Chi sono

Io...e il dr Bates

La discepola e il maestro
  • Maria Stella Marini

    L'educatrice visiva

    Mi sono laureata in Lettere e Filosofia all’Università di Padova. La mia vera passione sono sempre state le discipline olistiche. Non condivido l'approccio meccanicistico prevalente, che vede la persona come una serie di organi indipendent…continua a leggere

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  • dr William H Bates

    L'ideatore

    Il dr William Horatio Bates fu un medico statunitense, nato a Newark nel 1860 e morto a New York nel 1931. Si laureò in medicina e chirurgia alla Cornell University nel 1885 e insegnò poi Oftalmologia presso la Scuola di Medicina del New York Hospital...continua a leggere

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la cura di una vista imperfetta si ottiene solamente se non c'è sforzo

dr William H Bates

vedere bene è un'arte che si può insegnare e apprendere

Aldous Huxley

il metodo Bates è basato sul rilassamento, non ottenibile con la concentrazione

Tom R Quackenbush

i miei metodi non sono altro che quelli utilizzati dall'occhio normale

dr William H Bates

gli occhi si rilassano attraverso il movimento

dr William H Bates

ricorda i tuoi successi (le cose viste perfettamente)...

dr William H Bates

…dimentica i tuoi insuccessi (le cose viste non chiaramente)

dr William H Bates

i difetti visivi non sono una condanna a vita

Esther Joy van der Werf

Difetti visivi

Problemi di visione…o punti di vista?

Problemi visivi, difetti refrattivi...oppure punti di vista? La differenza è sostanziale. Una differenza di prospettiva, che richiede a chi si avvicina al metodo Bates di lasciarsi alle spalle le risposte e gli approcci tradizionali. Smettiamo di credere che sono i nostri occhi a non funzionare. Smettiamo di credere che la miopia, l'ipermetropia, l'astigmatismo o la presbiopia siano difetti puramente meccanici. Detto questo, diamo un'occhiata più da vicino ai problemi refrattivi. Potete anche visitare la mia pagina dedicata all'anatomia degli occhi e ad altre patologie oculari.


  • L'occhio emmetrope

    In un occhio emmetrope, ossia esente da difetti refrattivi,… continua a leggere


  • Miopia

    Secondo la definizione classica, nell'occhio miope, i raggi luminosi vengono messi a fuoco…continua a leggere


  • Ipermetropia

    Nell’occhio ipermetrope i raggi luminosi provenienti da oggetti…continua a leggere


  • Astigmatismo

    È una condizione dovuta ad distorsione della cornea…continua a leggere


  • Presbiopia

    Come nell'ipermetropia, anche nella presbiopia il punto di messa a fuoco dei raggi luminosi…continua a leggere


  • Strabismo

    Lo strabismo è una condizione nella quale i due occhi non si muovono in maniera simultanea…continua a leggere


  • Ambliopia

    L'ambliopia o "occhio pigro" come è comunemente conosciuta…continua a leggere

Benvenuti bambini

Il metodo Bates funziona anche con i più piccoli

È tutto un gioco

anatomia occhio 1 resizedGli occhi hanno il compito di ricevere la luce dall’ambiente circostante, regolarne l’intensità variando l’apertura di un diaframma, l’iride, e focalizzarla attraverso una lente, il cristallino, che può cambiare curvatura sotto l’azione dei muscoli ciliari. Fisiologicamente, il segnale focalizzato cade sulla fovea, un piccola zona della retina, collocata all’interno della macula e di circa 1,5mm di diametro, dove giungono la massima quantità di informazioni visive.

Coni (6 milioni; nitidezza e colore, poco sensibili alla luce) e bastoncelli (120 milioni; movimento e forma, molto sensibili alla luce) sono le cellule fotorecettrici della retina.  Captano i fotoni e attivano una via di trasduzione del segnale, che coinvolge un numero di messaggeri chimici e che trasforma la luce in segnali bio-elettrici che, attraverso il nervo ottico, giungono al cervello, dove vengono elaborati e interpretati.  Semplificando un po’ le cose, diciamo che i coni si concentrano prevalentemente nella fovea  e consentono la visione dei colori rosso, verde e blu e la visione nitida. La densità dei coni diminuisce a mano a mano che ci allontaniamo dalla fovea.  Al contrario, la densità dei bastoncelli aumenta spostandoci verso la periferia.  Sono i bastoncelli che si attivano nella visione al buio, fanno in modo che si percepiscano i colori nero, bianco e grigio e sono più sensibili al movimento.

Il globo oculare è avvolto da una serie di membrane o tuniche: dall’esterno verso l’interno, la prima che incontriamo è la sclera o sclerotica, una tunica dura e resistente, la parte bianca dell’occhio, che ha compiti di protezione.  La cornea forma un tutt’uno con la sclera, ma ha una caratteristica peculiare: non riceve apporto sanguigno ed è dunque trasparente, così da favorire l’ingresso del segnale luminoso.  È nutrita dall’umore acqueo, è una lente con una potenza di circa 40 diottrie e contribuisce alla messa a fuoco.

Continuando a “sfogliare” il nostro globlo oculare come fosse una cipolla, troviamo una seconda membrana che presenta sezioni specifiche: l’iride e la pupilla, il diaframma dell’occhio; il corpo ciliare (formato da muscolo ciliare e dai processi ciliari ed è la prosecuzione posteriore dell’iride) e il cristallino, una lente di consistenza simile a un gel, posto dietro l’iride, e che cambia forma grazie all’azione dei muscoli ciliari (quando questi si contraggono, il cristallino assume una forma più bombata – visione da vicino –  mentre diviene più appiattito quando i muscoli ciliari si rilassano – visione da lontano); la coroide, che è la continuazione del corpo ciliare ed è molto vascolarizzata, al fine di fornire ossigeno e altri nutrienti alla sclera.

retina 2 resizedLa terza tunica, quella più interna, è la retina. Come detto sopra, è formata da cellule recettoriali, i fotorecettori, che trasformano l’energia luminosa in potenziale elettrico.  E’ una tunica incompleta nella parte anteriore (non la troviamo dietro la pupilla!) e termina a livello dei muscoli ciliari.  Il segnale luminoso raccolto e convertito dalle cellule recettoriali della retina viene trasmesso al cervello dal nervo ottico.  Questo, come il nervo olfattivo, non è tecnicamente un nervo (ossia parte del sistema nervoso periferico come, ad esempio gli altri nervi cranici), ma costituisce un prolungamento del sistema nervoso centrale.

Le tre membrane descritte racchiudono e proteggono, a mo’ di buccia, tre cavità.  Anteriormente ne troviamo due, la prima tra cornea e iride (la camera anteriore), la seconda dietro l’iride e davanti al cristallino (la camera posteriore).  Queste due cavità sono in comunicazione tra di loro attraverso la pupilla e contengono un liquido completamente trasparente chiamato umor acqueo.  L’umore acqueo è uno dei mezzi refrattivi dell’occhio e contribuisce a fornire nutrienti (ossigeno, glucosio, amminoacidi) agli elementi che bagna, soprattutto cristallino e cornea.  La circolazione dell’umor acqueo è continua; esso viene eliminato nell’angolo camerulare, che la cornea forma con l’iride.  In questo angolo si trova un canale di scolo, il canale di Schlemm, preceduto da una maglia reticolare trasecolare elastica, che filtra le particelle o cellule morte per impedire l’ostruzione del canale. Al terza cavità, la cavità vitrea o umor vitreo, costituisce la porzione maggiore dell’occhio.  Ha consistenza simile a gel, contribuisce a mantenere la forma del bulbo oculare e spinge la retina verso la coroide, mantenendola ad essa aderente ed evitando che questa si distacchi.

E ora parliamo di muscoli oculari. Chiunque abbia dato un’occhiata alla sezione dedicata ai muscoli mimici su un testo di anatomia, non può fare a meno di meravigliarsi della complessità di queste strutture, perfettamente idonee non solo a svolgere azioni meccaniche (masticare, ad esempio), ma anche a comunicare all’esterno emozioni e sentimenti. Complessità paragonabile hanno i muscoli oculari.

Esistono sei muscoli estrinseci: due obliqui, uno anteriore e uno superiore, che consentono di girare l’occhio e completare i movimenti di torsione, di elevazione e inclinazione; e quattro retti, esterno o laterale, interno o mediale, superiore o inferiore, che sono responsabili del movimento del bulbo oculare. Abbiamo poi il muscolo orbicolare, che chiude la palpebra; il muscolo elevatore della palpebra; il muscolo ciliare che, come detto, consente l’accomodazione del cristallino; il muscolo dilatatore della pupilla e il suo antagonista, lo sfintere pupillare.

muscoli oculari 1 resized

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Nel quotidiano

In un articolo pubblicato nel numero di giugno del 1923 della rivista Better In un articolo pubblicato nel numero di giugno del 1923 della rivista Better Eyesight, il dr Bates risponde in modo eloquente a chi gli chiede quale sia la sua tecnica: " i miei metodi non sono altro che quelli utilizzati dall'occhio normale". In questa frase c'è riassunta l'essenza del metodo Bates. I nostri occhi sono frutto di un lungo processo evolutivo e la natura ha creato, con essi, un altro degli innumerevoli capolavori che, con tutta la tecnologia di cui oggi ci vantiamo, non possiamo replicare. La comparsa di difetti rifrattivi non deve farci pensare di essere di fronte ad un danno irreversibile.

Bibliografia

Il continuo aggiornamento è di fondamentale importanza per l'attività di un educatore visivo. Esiste un'intensa attività di interscambio che consente a ciascuno di mantenersi aggiornato su nuovi sviluppi e, al tempo stesso, mettere a disposizione di altri la propria esperienza. Tutto ciò viene fatto attraverso seminari, i convegni nazionali ed internazionali e la pubblicazioni di libri ed articoli.

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In questa sezione ho riassunto gli indirizzi web di associazione ed educatori visivi che operano in Italia, in alcuni paesi europei e negli Stati Uniti.

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Ringraziamenti

Carlo Campomagnani, Theo Sabiote Gruen, Patricia González-Cámpora, Alessandro Lindiri, www.dreamstime.com, Airam Hernández, Rosa Roedelius per la foto dal Bühnenbild Festival More Ohr Less a Lunz am See (www.rosaroedelius.com), Kevin Burg e Jamie Beck (www.cinemagraphs.com).